home page
indice
glossario
contatti
links
Observatoire de Paris
Pianeti extrasolariCoRoTLezioniStrumentidatabase
<-   Gli altri satelliti   ->
figures/Et_Aussi.jpg
Diagramma massa/distanza dalla stella. Classifica dei pianeti extrasolari in un diagramma massa, distanza dalla stella: si vedono (in blu) i pianeti extrasolari già scoperti, i pianeti del sistema solare (in rosso). La Terra è situata nella zona abitabile (in grigio).
Credito : Osservatorio di Parigi / LUTH

Il lancio di CoRoT nel 2006 assicura almeno due anni di anticipo rispetto ai suoi successori immediati KEPLER e EDDINGTON. Le tappe seguenti sono molto ambiziose; aspirano infatti a scoprire ed analizzare le condizioni dell’apparizione della vità nell’Universo.

Nel diagramma, ogni tratto indica il limite inferiore della zona di rivelazione di pianeti extrasolari per ogni mezzo di osservazione:

  • in verde, la spettroscopia da terra
  • in rosa i limiti per CoRoT,
  • in viola i limiti per Kepler e Eddington,
  • in arancione quelli di GAIA, missione d’astrometria dell’ESA.

MOST, il microsatellite canadese sviluppato all’Università di Toronto, è stato lanciato nel Giugno 2004. Ha le dimensioni di una piccola valigia ed è dedicato all’osservazione delle variazioni fotometriche di qualche stella brillante, che puo osservare continuamente per un mese.
I primi risultati confermano la grande qualità delle osservazioni dallo spazio: precisione, e continuità. Scommettiamo che l’interpretazione scientifica, attualmente in corso, sarà piena di sorprese.

L’Agenzia Spaziale Europea (ESA), che partecipa a CoRoT, ha proposto un progetto di seconda generazione EDDINGTON. Con tre telescopi di 60 cm ognuno, si propone di scoprire pianeti di dimensioni simili a quelle della Terra grazie a tempi di osservazione della stessa regione del cielo molto lunghi (3 anni). Il programma di sismologia permetterà di accedere a stelle più deboli di quelle osservate da CoRoT, e anche ad ammassi di stelle più vicini come le Pleiadi o le Hyadi.
Difficoltà finanziare ritardano purtroppo l’approvazione finale della missione.

L’agenzia spaziale americana, la NASA, sviluppa il progetto KEPLER, per cercare piccoli pianeti, con obiettivo specifico la scoperta di pianeti analoghi alla Terra aventi le stesse dimensioni e localizzati alla stessa distanza dalla loro stella.
KEPLER è costituita da un telescopio di 1,2 m, che osserva un zona di cielo di circa 100 gradi quadrati. Sarà piazzato su una traiettoria eliocentrica, che segue la Terra sulla sua orbita, cio’ che dovrebbe permettergli di osservare la stessa regione del cielo durante diversi anni.