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Observatoire de Paris
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Simulazione schematica di una oscillazione di una stella. Il grafico rappresenta le variazioni nel corso del tempo della luminosità del Sole, cosi’ ome sono state osservate dall’esperienza VIRGO a bordo della sonda SOHO. Queste variazioni sono molto deboli, di qualche milionesimo della luminosità totale. La durata della registrazione è di 300 secondi. Esse sono dovute alla sovrapposizione di numerosi modi di oscillazione.
Credito : Osservatorio di Parigi / UFE

Le dimensioni, la forma, la struttuta interna di un oggetto determinano il modo in cui puo’ vibrare. Un piatto non suona nello stesso modo quando è incrinato; un bicchiere suona in modo diverso a secondo delle sue dimensioni e se è più o meno pieno.

L’insieme dei “modi di vibrazione” di un oggetto è specifico all’oggetto stesso e lo caratterizza. Le frequenze associate rivelano la sua struttura e costituiscono in qualche modo la sua carta d’identità.

Rivelare e misurare queste vibrazioni ci informa sull’oggetto, in modo particolare sul suo interno (inaccessibile all’osservazione diretta nel caso delle stelle) ed anche su cio’ che provoca le vibrazioni.

La sismologia stellare permette di studiare l’interno delle stelle.

Le stelle sono animate in permanenza di movimenti periodici, osservati per la prima volta sul Sole una ventina d’anni fa. Queste vibrazioni sono in generale molto deboli e molto difficili da osservare nelle stelle lontane.

Ma, analizzate grazie alle tecniche della sismologia, ci permettono di “vedere” l’interno di queste palle di gas spesso ben diverse del nostro Sole, rimaste fino ad oggi impenetrabili.

Osservando queste oscillazioni su stelle di massa, di età e di origine diversa, potremo ricostituire la storia della loro evoluzione, cosi come quella dell’intero Universo. E’ quello che la missione CoRoT permetterà di realizzare per la prima volta.