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Observatoire de Paris
Pianeti extrasolariCoRoTLezioniStrumentidatabase
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Tra tutti i metodi immaginati dagli astronomi, due principalmente hanno fornito dei risultati.

Nel primo, si misurano dei piccolissimi movimenti della stella indotti dalla presenza del pianeta che le orbita attorno.

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In effetti, nello stesso modo in cui si vede la testa di un lanciatore del martello oscillare mentre il suo martello descrive un grande cerchio intorno a lui, è possibile misurare su certe stelle un piccolo tremore che è sincronizzato con la rotazione del pianeta intorno alla stella.

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E cosi che M. Mayor e D. Queloz hanno rivelato uno dei primi pianeti extrasolari intorno alla stella 51 Pegase. L’immensa maggiorita dei 160 pianeti rivelati fino ad’oggi lo sono stati usando questo metodo che permette sopratutto di dedurre il raggio dell’orbita del pianeta e di avere una buona stima della sua massa.

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Nel secondo procedimento, si cerca a rivelare il passaggio di un pianeta davanti alla sua stella misurando la piccola variazione di luminosità dovuto al fatto che il pianeta maschera una porzione di luce. Ma è per rendere cio possibile necessario che la Terra sia ben posizionata, cioè: a) che la Terra, la stella e il pianeta extrasolare siano ben allineati, cosa rara, e b) che l’osservazione sia fatta in un momento fugace, nel quale si verifica questo evento, che si chiama il transito. Questo metodo, che ha il vantaggio di fornire anche la dimensione del pianeta, verra usata dal satellite CoRoT.