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CoRoT registrerà simultaneamente sui suoi quattro sensori le variazioni di luminosità di 10 stelle brillanti (di magnitudine comprese tra 6 e 9.5) per il programma di sismologia e 12000 stelle deboli (di magnitudine comprese tra 11 e 16) per il programma dei pianeti extrasolari. Queste stelle saranno scelte in modo da realizzare al meglio gli obiettivi scientifici della missione appoggiandosi su delle osservazioni fatte da Terra. Ma il cielo osservabile da CoRoT è limitato dalle prestazioni del satellite e dalla necessità di osservare nell’ombra del Sole. Le qualità scientifiche delle stelle da osservare ed i vincoli tecnici definiscono gli “occhi di CoRoT”: due cerchi diametralmente opposti nel cielo, di 12 gradi di raggio, centrati all’ intersezione del piano galattico e del piano equatoriale. L’uno, osservabile in inverno è situato vicino alle costellazioni d’Orione e di Monoceros, l’altro osservabile d’estate vicino a quelle dell’ Aquila e dello Scudo. |