Il satellite CoRoT realizzerà due programmi scientifici per i quali è necessario:
- Osservare le oscillazioni di una stella.
- Rivelare i transiti di piccoli pianeti lontani.
Questi due fenomeni necessitanodelle stesse tecniche di osservazione, che sono le due principali tecniche attualmente in uso per rivelare le oscillazioni stellari ed i transiti planetari :
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La tecnica spettroscopica permette di misurare le variazioni di velocità relativa.
La tecnica “spettroscopica” puo’ essere utilizzata da Terra, ma permette di rivelare le oscillazioni solo di un piccolo numero di stelle e dà accesso a pianeti extrasolari giganti.
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La tecnica fotometrica permette di misurare variazioni di luminosità.
La tecnica fotometrica permette di fare queste osservazioni su un grande numero di stelle molto diverse. E’ la tecnica impiegata da CoRoT.Consiste nel contare i fotoni emessi dalla stella e ricevuti dal telescopio, ma implica un osservazione dallo spazio.
I transiti planetari, come le oscillazioni stellari si manifestano con delle variazioni di luminosità della stella, oppure dalle variazioni della velocità relativa di quest’ultima rispetto alla Terra che si devono misurare con una grande precisione.
Bisogna anche osservare a lungo ed in modo continuo, dunque liberarsi delle interruzioni dovute al passaggio di nuvole, all’ alternanza giorno/notte e alla rotazione della Terra intorno al Sole. E’ per questo che bisogna andare nello spazio.
Osservare l’animazione qui a fianco:
La stella è animata da una pulsazione, il suo raggio varia (disco giallo) e le velocità alla superfice sono alternativamente dirette verso di noi (blu) o si allontanano da noi (rosso). Cio’ provoca delle variazioni periodiche della luminosità (tratto giallo) della stella e della velocità dei suoi strati superficiali, o atmosfera (tratto iridato). Questa velocità è misurata grazie all’ effetto Doppler, dalla variazione della lunghezza d’onda delle righe spettrali emesse dalla sua atmosfera (in basso a destra).
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