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Observatoire de Paris
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<-   Ombre e luci con HD 209458  
figures/artSpitzerMilky_NASA.jpg
Vista d’artista del telescopio spaziale Spitzer della NASA, su uno sfondo brillante di una immagine in infrarosso della Via Lattea. Questa missione è l’ultimo dei grandi osservatorii spaziali della NASA. Deve, tra l’altro, trovare una risposta alle domande: “da dove veniamo?” e “siamo soli?”
Credito : NASA

Nel 1999, David Charbonneau ed i suoi collaboratori, e successivamente Gregory Henry ed i suoi collaboratori osservano indipendentemente che HD 209458 b, scoperto per velocimetria radiale, occulta la sua stella ad ogni revoluzione.

A partire dalla debole diminuzione di luminosita della stella durante l’avvenimento essi deducono che il pianeta ha un raggio grande 1,3 volte quello di Giove ed una densita di 0,4, stabilendo cosi in modo irrefutabile che si tratta di un pianeta gigante gassoso.

Queste osservazioni sono ripetute ad aprile-maggio 2000 con il telescopio spaziale Hubble. L’eccelente precisione fotometrica di queste misure permette di mettere in evidenza la presenza di sodio nell’atmosfera del pianeta extrasolare.

Nel 2001, altre osservazioni con Hubble permettono ad Alfred Vidal-Madjar ed ai suoi collaboratori di concludere che dell’ idrogeno atomico viene emesso da HD 209458 b formando forse in questo modo una sorte di coda cometaria. Nel 2003, il carbonio e l’ossigeno atomico si aggiungono alla lista delle specie trovate.

Nel 2005, Drake Deming e collaboratori osservano nell’infrarosso il passagio di HD 209458 b dietro la sua stella (transito detto “secondario”) con il telescopio spaziale Spitzer. Per differenza con la situazione fuori transito, deducono che la temperatura del pianeta è di 1130 K.