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Observatoire de Paris
Pianeti extrasolariCoRoTLezioniStrumentidatabase
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Vista d’artista di un pianeta extrasolare tipo Giove caldo
Credito : Osservatorio di Parigi / UFE

51 Peg b, 47 Uma b et 70 Vir b

Nel 1995, Michel Mayor e Didier Queloz dell’osservatorio di Ginevra scoprono un compagno planetario di 51 Pegasi con la spectroscopia, misurando la variazione periodica della velocita’ radiale della stella. Questo oggetto, di 0,5  MJ, è talmente vicino alla stella (0,05 ua, periodo 4,2 giorni) che gli astronomi svizzeri prendono tutte le precauzioni prima di annunciare la loro scoperta, considerata oggi come il primo ritrovamento di un pianeta extrasolare intorno ad una stella di tipo solare.

Gli americani Geoffrey Marcy e Paul Butler che portavano avanti un programma di ricerca simile a quello degli svizzeri, confermano la scoperta del pianeta chiamato 51 Pegasi b, poi annunciano l’anno successivo la scoperta di altri due pianeti extrasolari: 47 Ursae Majoris b (3,4  MJ, periodo 3 anni) e 70 Virginis b (6,6 MJ, periodo 117 j). L’orbita di questo terzo pianeta ha la particolarita’ di essere molto ellittica (eccentricita 0,4).

Le orbite molto ellittiche, cosi’ come i pianeti giganti formati in prossimità immediata della loro stella come 51 Pegasi b, non erano a quell’epoca previsti dalle teorie di formazione dei sistemi solari.

Queste scoperte stimulano un importante lavoro teorico. In particolare, il fenomeno di migrazione, proposto nel 1980 da Peter Goldreich e Scott Tremaine, è invocato per spiegare la presenza di 51 Peg b sulla sua orbità attuale, in un posto dove non ha potuto formarsi.